GROSSETO – Le ruspe sono entrate in azione in via Pisa. E’ iniziata, infatti, la demolizione del fabbricato nella cui area sorgerà la nuova sede della Caritas diocesana di Grosseto. I tempi, rispetto a quanto inizialmente previsto, si sono un po’ dilatati, ma l’importante a questo punto è essere partiti, aver aperto il cantiere. In pochi giorni, assicurano le imprese assegnatarie dell’intervento, si assisterà alla demolizione totale dell’attuale manufatto, acquistato dalla Diocesi – è bene ricordarlo – grazieai fondi 8xmille destinati alla Chiesa cattolica, alla vendita di immobili di uso non più pastorale (come l’ex centro Frassati, divenuto la nuova sede dell’arciconfraternita di Misericordia); e ancora di appartamenti ereditati, donazioni e offerte di privati e in ultimo al contributo della Fondazione CR Firenze.
Demoliti e smaltiti gli inerti, sarà predisposto il cantiere per l’avvio del primo lotto dell’edificio. A dire il vero il cantiere per la nuova sede era stato simbolicamente inaugurato il 12 aprile scorso, in una data di alto valore evocativo: il 12 aprile 1974 nasceva, infatti, ufficialmente la Caritas diocesana di Grosseto, col decreto istitutivo firmato dall’allora vescovo Primo Gasbarri, a tre anni di distanza dalla costituzione, da parte della Cei, di Caritas italiana.
A firmare il progetto sono stati l’ingegnere Emanuele Manusia e l’architetto Arianna Lamura. La ricostruzione prevede 530 metri quadri al piano terreno e 450 metri quadri al piano primo, pari a un volume di circa 3mila metri cubi. Il servizio nel Tg9 delle 20,30.
Demoliti e smaltiti gli inerti, sarà predisposto il cantiere per l’avvio del primo lotto dell’edificio. A dire il vero il cantiere per la nuova sede era stato simbolicamente inaugurato il 12 aprile scorso, in una data di alto valore evocativo: il 12 aprile 1974 nasceva, infatti, ufficialmente la Caritas diocesana di Grosseto, col decreto istitutivo firmato dall’allora vescovo Primo Gasbarri, a tre anni di distanza dalla costituzione, da parte della Cei, di Caritas italiana.
A firmare il progetto sono stati l’ingegnere Emanuele Manusia e l’architetto Arianna Lamura. La ricostruzione prevede 530 metri quadri al piano terreno e 450 metri quadri al piano primo, pari a un volume di circa 3mila metri cubi. Il servizio nel Tg9 delle 20,30.