GROSSETO. Il comune di Grosseto si conferma all’ottavo posto in Toscana per numero di cittadini residenti al 31 dicembre 2024. Sono in totale 82.003, in lieve aumento rispetto alla rilevazione di fine anno del 2023.
Se togliamo i trasferimenti e le immigrazioni il saldo demografico evidenzia però un dato fortemente negativo: a fronte di 459 nascite registrate, si contano 1.007 morti (oltre il doppio dei nati), rappresentati da 219 maschi e 240 femmine, mentre tra i decessi si registrano 460 maschi e 547 femmine.
A fronte di questi numeri non poteva che crescere il numero dei cittadini stranieri – stiamo parlando di abitanti, cioè di coloro che hanno ottenuto la residenza e sono in regola con le adempienze di stato civile – che ora sono 8.152, il 10% della popolazione, un trend in crescita da anni: 3.873 risultano i maschi stranieri e 4.279 le femmine. Sul dato pesano le badanti dell’est Europa.
Le prime 10 comunità straniere rappresentate a Grosseto sono Romania (1945 residenti), Albania (1074 residenti) e Ucraina (623 residenti). Seguono Marocco (475 residenti), Bangladesh (413 residenti) e Moldavia (355). Solo 254 i cinesi. Da sottolineare, a dimostrazione della ormai conclamata globalizzazione, la presenza sul territorio comunale di Grosseto di ben 110 nazionalità diverse, 110 bandiere. A tutti gli effetti un villaggio olimpico.
Aveva ragione dunque Luciano Bianciardi, quando descriveva la sua Kansas City come città aperta al vento e ai forestieri, ma soprattutto città che già negli anni ‘50 cresceva vorticosamente proprio come quelle della “frontiera” americana. Grosseto, non a caso, è il capoluogo di provincia italiano col più elevato incremento demografico dal 1861 a oggi, data del primo censimento della popolazione. Insomma, Grosseto era e resta una città meticcia, cresciuta per successive ondate migratorie. Peccato che adesso ci siamo un po’ fermati…
Il servizio nel Tg9 delle 20,30
Se togliamo i trasferimenti e le immigrazioni il saldo demografico evidenzia però un dato fortemente negativo: a fronte di 459 nascite registrate, si contano 1.007 morti (oltre il doppio dei nati), rappresentati da 219 maschi e 240 femmine, mentre tra i decessi si registrano 460 maschi e 547 femmine.
A fronte di questi numeri non poteva che crescere il numero dei cittadini stranieri – stiamo parlando di abitanti, cioè di coloro che hanno ottenuto la residenza e sono in regola con le adempienze di stato civile – che ora sono 8.152, il 10% della popolazione, un trend in crescita da anni: 3.873 risultano i maschi stranieri e 4.279 le femmine. Sul dato pesano le badanti dell’est Europa.
Le prime 10 comunità straniere rappresentate a Grosseto sono Romania (1945 residenti), Albania (1074 residenti) e Ucraina (623 residenti). Seguono Marocco (475 residenti), Bangladesh (413 residenti) e Moldavia (355). Solo 254 i cinesi. Da sottolineare, a dimostrazione della ormai conclamata globalizzazione, la presenza sul territorio comunale di Grosseto di ben 110 nazionalità diverse, 110 bandiere. A tutti gli effetti un villaggio olimpico.
Aveva ragione dunque Luciano Bianciardi, quando descriveva la sua Kansas City come città aperta al vento e ai forestieri, ma soprattutto città che già negli anni ‘50 cresceva vorticosamente proprio come quelle della “frontiera” americana. Grosseto, non a caso, è il capoluogo di provincia italiano col più elevato incremento demografico dal 1861 a oggi, data del primo censimento della popolazione. Insomma, Grosseto era e resta una città meticcia, cresciuta per successive ondate migratorie. Peccato che adesso ci siamo un po’ fermati…
Il servizio nel Tg9 delle 20,30