È quello di Livorno uno dei porti preferiti per rifornire l’Italia di grandi quantitativi di droga, soprattutto cocaina. E la Guardia di Finanza ne ha sequestrata oltre due tonnellate, arrivata all’interno di container di frutta esotica. Da Livorno la polvere bianca si spandeva poi per tutta la Toscana e non solo.
La vasta operazione antidroga è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze e l’indagine ha coinvolto oltre 200 agenti della Guardia di Finanza e diverse forze internazionali. Ha portato all’arresto di 23 persone, accusate di far parte di una rete criminale attiva nel traffico internazionale di cocaina. I principali scenari di questa operazione sono stati il porto di Livorno, punto di sbarco per l’ingresso della droga in Italia, e Firenze, dove le organizzazioni criminali (albanesi e sudamericane) operavano. Numerose in queste ore le perquisizioni che interessano anche attività ricettive di Firenze, riconducibili a indagati albanesi.
L’operazione ha portato al sequestro di droga per un valore di circa 70 milioni di euro. L’inchiesta è stata condotta con il supporto di Europol, Eurojust e le autorità di Ecuador e Albania, segnando un importante colpo alla rete criminale che utilizzava la Toscana come base operativa.
Maggiori informazioni nelle prossime edizioni del Tg9
La vasta operazione antidroga è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze e l’indagine ha coinvolto oltre 200 agenti della Guardia di Finanza e diverse forze internazionali. Ha portato all’arresto di 23 persone, accusate di far parte di una rete criminale attiva nel traffico internazionale di cocaina. I principali scenari di questa operazione sono stati il porto di Livorno, punto di sbarco per l’ingresso della droga in Italia, e Firenze, dove le organizzazioni criminali (albanesi e sudamericane) operavano. Numerose in queste ore le perquisizioni che interessano anche attività ricettive di Firenze, riconducibili a indagati albanesi.
L’operazione ha portato al sequestro di droga per un valore di circa 70 milioni di euro. L’inchiesta è stata condotta con il supporto di Europol, Eurojust e le autorità di Ecuador e Albania, segnando un importante colpo alla rete criminale che utilizzava la Toscana come base operativa.
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